domenica 25 marzo 2012

La magia dell' "OGGETTO"!

Tutto finisce....purtroppo!ormai sto concludendo l'esperienza di tirocinio iniziata circa un mese e mezzo fa e non pensavo assolutamente di affezionarmi così tanto a quei 21 pargoletti che ogni mattina, in un modo o nell'altro, ti trasmettono gioia. Infatti,solo il pensiero di dovergli spiegare il motivo per cui,da un determinato giorno in poi, non sarò più lì con loro, mi mette un po' di tristezza.
Nonostante il dispiacere che puoi avvertire ogniqualvolta termina un' esperienza positiva, questi giorni trascorsi sono stati particolarmente arricchenti per la mia formazione, sia professionale che personale. Il poter constatare sul campo ciò che, a livello teorico, hai già appreso con lo studio, è una soddisfazione veramente grande. Hai infatti la dimostrazione tangibile che gli sforzi, che a volte puoi riscontrare nello studio di una materia,non sempre sono vani e circoscritti al solo superamento dell'esame. L'aspetto sul quale mi vorrei soffermare è l'oggetto transizionale. E' qualcosa di veramente straordinario: non credevo fosse, per il bambino, così indispensabile la presenza dell'oggetto transizionale durante i momenti più delicati della giornata come il distacco dalla figura di riferimento, il sonno e il ricongiungimento. Ero convinta che, qualora al bambino mancasse l'oggetto transizionale, per una qualsiasi dimenticanza, si riuscisse comunque a fargli raggiungere la serenità. Invece ho constato che è quasi impossibile. Mi è capitato di assistere a questo episodio: la bambina in questione ogni mattina è abituata a portare al nido un pupazzo. Quella mattina è arrivata dicendo " dudu non ce l'ho, l' ho lasciato a casa!". Tutta la giornata è stata serena e tranquilla ma nel momento in cui si è avvicinata alla brandina per andare a dormire e si è accorta che il suo pupazzo non ero sotto alla coperta, è rimasta ammutolita. Più volte ha chiesto alle educatrici di ridarglielo (forse pensava fossero state loro a nasconderglielo!)ma ovviamente non potevano soddisfare la sua richiesta. Inoltre, qualsiasi altro pupazzo  le venisse offerto, veniva subito rifiutato. La bambina  è riuscita ad addormentarsi, piangendo, dopo un'ora e mezza, quando di solito impiegava solo 10 minuti. Questo è uno dei tanti episodi, ma è stato, sicuramente, il più toccante.







P.S: vorrei inoltre allegare questo link!Il contenuto è tratto dalla rivista "INFANZIA"...

 


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